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Epoca

XVI - XVII secolo

Misure

Altezza 111 cm Lunghezza 93 cm

Descrizione

Dipinto ascrivibile all’ambito di Gian Paolo Cavagna (Bergamo 1550-1627) raffigurante un ritratto di gentiluomo con gorgiera, olio su tela munito di bella cornice in stile in legno ebanizzato e dorato.

Dimensioni : Altezza 111 cm x Lunghezza 93 cm

L’opera viene ascritta all’ambito del pittore Gian Paolo Cavagna, grande esponente della cultura pittorica tardo manierista lombarda in cui risultano filtrate influenze di chiara ascendenza veneta.

Siamo in un periodo storico a cavallo tra la ormai assimilata Controriforma cattolica ed il primo barocco, epoca in cui la stessa pittura di ritratto subì una evoluzione in favore di una maggiore enfasi, una più significativa opulenza carica di simboli del potere e della ricchezza, proprio come nel caso del nostro arguto ritratto di aristocratico gentiluomo. Mai forse come agli inizi del XVII secolo si definirono meglio i cosi-detti “generi pittorici” ed il ritratto assunse una dignità propria facendo leva sullo studio per le espressioni facciali che enfatizzassero acuti stati d’animo ( stava anche nascendo la caricatura) come ad esempio nelle opere scultoree del Bernini o di pittori come Van Dyck, Rubens, solo per citare alcuni celebri nomi.

Il personaggio ritratto è inquadrato in questo clima culturale in cui la ritrattistica trovò stagione felice, stagione in cui la Lombardia era governata dal governo spagnolo da cui derivò probabilmente la moda degli abiti neri ( detti “alla spagnola”). La fierezza dell’uomo è qui sottolineata, oltre che dal suo sguardo e della posa assunta, anche proprio dall’austera e squadrata silhouette del suo abito scuro che incute quasi timore e reverenza alla vista.
Ornamento tipico dell’epoca fu la gorgiera che da modesto ornamento attaccato al collo divenne un vero e proprio accessorio separato, in lino, decorato con pizzo, intagli e ricami, a forma di ventaglio, sostenuto da stecche di ferro.
Preziose stoffe, tagli, ricami, finiture applicate e altre forme di ornamenti superficiali furono il tratto distintivo di quest’epoca ben esemplificato nel nostro dipinto.

Relegato ai margini dell’inquadratura un curioso orologio da tavolo dorato accende la temperatura cromatica dell’opera mentre nella sua mano destra sfoggia un libro, due chiari riferimenti simbolici evocativi dello status symbol del nobile.

L’ opera viene finita dall’autore campendo una buona porzione di tela con un fondo monocromo grigio sul quale viene appena accennata la presenza di una colonna, tipico riferimento colto spesso presente nella pittura occidentale di ritratto.

Il dipinto si presenta in ottimo stato di conservazione, reintelato.
Cornice in stile in legno ebanizzato (tinto nero) con finiture dorate.

BIBLIOGRAFIA
Ranuccio Bianchi Bandinelli, “Il problema del ritratto, in L’arte classica”, Editori Riuniti, Roma 1984.
Stefano Ferrari, “La psicologia del ritratto nell’arte e nella letteratura”, Laterza, Bari-Roma 1998.

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