II - III secolo d.C.
Misure: 90 x 26 x 12 cm
Bassorilievo di provenienza romana e databile al II-III secolo d.C., trattasi di bene archeologico non sottoposto a vincolo e già noto alla Soprintendenza dei Beni Culturali.
Il materiale d’esecuzione è un marmo pario, una materia prima assai pregiata e ricercata in ambito scultoreo, particolarmente utilizzata fin dall’antichità, e sostanzialmente in linea con la datazione e la provenienza dell’opera.
I soggetti raffigurati sono due amorini o eroti, vale a dire due putti alati di tradizione mitologica greca, la quale influenzò fortemente il culto pagano degli antichi romani.
Questo tipo di rappresentazione trae origine dall’iconografia del dio greco Eros, per i romani Amore, che deve a questi soggetti il loro aspetto e la loro denominazione.
Quanto alla funzione dell’opera, si tratta di un frammento facente parte di un elemento architettonico più complesso, molto probabilmente un sarcofago funerario; nella parte sinistra, infatti, si notano i resti di un’iscrizione funebre.
Ciò ci fa supporre che sul lato sinistro di quest’iscrizione si trovassero altri due putti in posizione speculare, a completare la composizione.
Esempi di sarcofagi analoghi sono conservati presso Palazzo Madama (Roma), e datati anch’essi al II-III secolo d.C.
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