XVII-XVIII secolo
cm 6 x 10 – con supporto, cm 10,5 x 14,5
Europa settentrionale, XVII-XVIII secolo
Ingresso del Duca d’Alba a Bruxelles
(2) Avorio, cm 6 x 10 – con supporto, cm 10,5 x 14,5
L’opera è corredata da Certificato Comunitario Cites
Pertinente ad ambiti artistici ricercati e dediti alla produzione di manifatture di gran pregio, l’intaglio dell’avorio conobbe largo incremento, tra Sei e Settecento, soprattutto nell’alta Germania e nelle Fiandre. Le opere eburnee trovavano maggior domanda tra le corti principesche di Baviera e Sassonia nonché in quella imperiale di Vienna. Le iconografie principali si ispiravano, da un lato, alle sinuose soluzioni rubensiane, dall’altro ai corali dipinti figuranti avvincenti scene guerresche e trionfali. Il presente gruppo si rifà sistematicamente a questo secondo ambito, figurando l’entrata del carismatico Duca di Alba, Fernando Alvarez de Toledo, nella città di Bruxelles. La perizia tecnica è invidiabile: l’artista scava nell’avorio ben scostandosi da una resa paratattica, ma assicurando una profondità impressionante, fatta di file di cavalli addorsati da cavalieri o sgroppati, segugi frementi nello smuovere la terra calda e fanti intenti nelle più diverse azioni. Alvarez de Toledo fu anche noto con il soprannome di duca di ferro: nobile e generale spagnolo, governò il ducato di Milano nel 1555, per poi divenire viceré del regno di Napoli e governatore dei Paesi Bassi spagnoli tra il 1567 e il 1573. Fu plenipotenziario di Filippo II di Spagna, celebre figlio di Carlo V. Con lo scoppio dell’ennesima sollevazione contro la bandiera spagnola nei territori di pertinenza di Alvarez, Filippo II lo nominò nuovo governatore generale in Olanda. Alvarez fece il proprio ingresso nella città di Bruxelles, qui fulgidamente rappresentato, nella primavera del 1567. Era a capo di un’armata di settantamila uomini e intendeva convertire i calvinisti olandesi. Riuscì nell’intento, sedando per altro anche l’opposizione protestante con la sola fama del suo nome. L’infinito corteo che accompagna il duca è qui composto da uomini con vessilli, trombe e uccelli da caccia oppure esotici. Il realismo della composizione è sconvolgente: con il procedere del corteo, qualcuno si volta sul cavallo per controllare la situazione dei compagni più indietro, qualcun altro si appoggia il pugno sul fianco, sfinito dal viaggio. Si potrebbe credere di individuare il duca d’Alba in ogni pannello, ricercandolo nella personalità maggiormente di spicco.
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