XVII secolo, Apollo e Dafne, Scuola francese

Scuola francese, XVII secolo

Apollo e Dafne

Olio su tela, cm 104 x 70

Cornice, cm 117 x 82

Il dipinto raffigura il mito di Apollo e Dafne, narrato da Apuleio nelle sue metamorfosi.

Dafne, una bellissima ninfa delle Naiadi, si innamora del Dio Apollo. Ma a seguito di un litigio fra Cupido e Apollo, il dio dell’amore decide di vendicarsi scagliando la freccia d’oro dell’Amore contro Apollo e quella di piombo dell’odio contro la bella Dafne. Ella tramuta quindi il suo amore per Apollo in odio, e inizia a fuggire da Dio che, pazzo d’amore per lei, la rincorre senza tregua. La ninfa chiese quindi l’intervento del padre Peneo, Dio del Fiume, e della madre Gea, dea della terra che la trasformano in un albero di alloro per interrompere l’inseguimento di Apollo.  Da quel giorno l’alloro diventa pianta sacra e simbolo distintivo del dio Apollo.

Nella tela in esame sono raffigurati i due protagonisti sovrastati da Cupido in volo. Apollo, cinto in vita da un drappo ocra mosso dal vento, cerca di afferrare Dafne. Ella però gli sfugge, e si sta già trasformando in alloro grazie all’intervento del padre Peneo, raffigurato semisdraiato a terra con le gambe che intersecano quelle della figlia. Ai loro piedi vi è anche un puttino. La posa di Peneo è ricalca quella che si usa tradizionalmente per raffigurare le personificazioni dei Fiumi, di cui Peneo è il Dio.  Le personificazioni dei Fiumi sono anche accompagnate da putti che simboleggiano la fertilità e l’abbondanza, donate dall’acqua. Anche la rappresentazione dei due protagonisti segue piuttosto fedelmente l’iconografia tradizionale, che si trasmette sin dal XV secolo. Esempi simili per composizione alla tela proposta, sono l’affresco di Carlo Cignani (1628-1719) nel Palazzo dei Giardini di Parma, la tela di Nicolas Poussin (1594-1665) a Monaco, Alte Pinakothek. Si cimenta con il mito, Apollo e Dafne anche Giambattista Tiepolo (1696-1770): vi è una sua versione al Louvre analoga per composizione a quella qui in esame. Vi è un’altra tela con il medesimo soggetto alla National Gallery di Washington, sempre del veronese, che presenta una disposizione dei personaggi più originale, con Apollo in corsa, ma isolato rispetto al gruppo con Dafne e Peneo. Su base stilistica la tela proposta è da considerarsi opera di autore francese ma stabilitosi in italia.

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