Prezzo: N.D.
Francesco Turrini Antiquariato
Via della Sorgente n.40
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Epoca

1731

Misure

Misure alla cornice: 28x22 c. Misure de solo bassorilievo: 22 cm. Spessore: 5 cm.

Descrizione

“Agnus Dei” a doppia faccia, ceroplastica a bassorilievo, datata 1731. Cornice in legno dorato coeva. Buono lo stato di conservazione.

Provenienza: Forlì, Collezione Privata.

Oggetti di devozione, dotati da un fascino straordinario che ne hanno decretato fin dalle origini un grande favore collezionistico, i cosiddetti “Agnus Dei” sono piccole tavolette di cera, su cui veniva impressa la figura dell’Agnello Pasquale, coricato su di un libro e con vessillo a fianco: nel giro, la frase (spesso abbreviata, come nel nostro caso, per motivi di spazio): “ECCE AGNUS DEI QUI TOLLIT PECCATA MUNDI”.  In basso, assai spesso, il nome del Papa che li aveva benedetti e consacrati (nella fattispecie, Clemente XII), unitamente all’anno riportato in numeri romani (1731) a incorniciare lo stemma del Pontefice. La loro forma era circolare o ovale (da quel poco che ho potuto trovare e vedere in rete, forse era più diffusa la forma ovale), di dimensioni variabili, ma comunque sempre paragonabili, per dare un’idea, a quella di una medaglia portativa. La loro lavorazione era identica a quella delle medaglie papali. La straordinarietà degli Agnus Dei stava nel fatto che essi venivano confezionati non con una cera qualsiasi, ma con i resti del cero pasquale della Cappella Sistina e delle altre Chiese di Roma, i quali venivano benedetti personalmente dal Papa in una cerimonia molto sentita dai fedeli e che si teneva ogni sette anni la settimana dopo Pasqua. Proprio questa loro particolarità (benedizione personale del Pontefice) li rendeva assai preziosi e soggetti a norme rigorosissime nel loro utilizzo: non potevano essere commerciati (pena la perdita delle loro virtù) e custoditi possibilmente in teche al fine di preservarne l’integrità. Proprio l’uso delle teche ,impedisce di vedere il retro del manufatto, anch’esso ornato. Nella ceroplastica qui presentata, il problema è stato intelligentemente ovviato asportando lo schienale della teca, in modo da poter ammirare  ammirarne  anche il retro, raffigurante una commovente “Visione di San Tommaso d’Aquino”.

Si rilascia certificazione di garanzia a norma di legge circa l’autenticità e la lecita provenienza dell’opera.

Approfondimenti
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