XIX secolo
cm 88 x 132,5
Alfred Edouard A. De Bylandt (Bruxelles 1829 – Den Haag 1890)
All’imbarcadero
Olio su tela, cm 88 x 132,5
Con cornice, cm 100 x 140
Alfred Edouard Agenor de Bylandt (1829-1890) fu una figura affascinante nel panorama artistico delle Fiandre ottocentesche, la cui vita e opera si distinsero per un’interessante fusione di nobiltà, servizio diplomatico e una genuina passione per la pittura. La sua biografia è intessuta di elementi che lo rendono più di un semplice artista, ma un testimone e interprete del suo tempo. Nato in una famiglia aristocratica, De Bylandt non fu un pittore a tempo pieno nel senso tradizionale del termine. La sua posizione di ciambellano del Re indica un ruolo di prestigio e responsabilità all’interno della corte belga, un incarico che senza dubbio lo poneva a contatto con ambienti influenti e gli permetteva una certa libertà finanziaria per coltivare le sue inclinazioni artistiche senza le pressanti esigenze commerciali che spesso affliggevano altri pittori. Questa doppia vita, tra le sale dei palazzi reali e gli atelier, tra gli affari di stato e le tele, è un aspetto distintivo della sua personalità. Il suo spirito inquieto e la sua sete di conoscenza si manifestarono attraverso un’intensa attività di viaggiatore. De Bylandt non si limitò a dipingere il Belgio o i Paesi Bassi; le sue tele sono una testimonianza dei suoi numerosi soggiorni all’estero. In particolare, i paesaggi svizzeri e italiani che adornano la sua produzione rivelano un’attenzione particolare per la natura, per le montagne maestose e le atmosfere luminose del Mediterraneo. L’Italia, con la sua ricchezza di storia, arte e paesaggi mozzafiato, fu una meta prediletta per molti artisti del XIX secolo, e De Bylandt non fece eccezione. Le sue opere raffiguranti scene italiane, come Il mercato di Cannollio o Il tramonto sul lago Maggiore, non sono solo vedute topografiche, ma esprimono un sentire, un’interpretazione personale della luce e del colore di quei luoghi. La sua attività artistica si svolse prevalentemente tra Bruxelles e l’Olanda, con una particolare predilezione per la regione di Arnhem, dove probabilmente trovò ispirazione per numerosi paesaggi rurali e scene di vita quotidiana. Questo pendolarismo tra diverse realtà geografiche e culturali arricchì indubbiamente la sua visione artistica, permettendogli di spaziare tra soggetti e atmosfere diverse.
Questo dipinto ci trasporta in una scena pittoresca sulle sponde del Lago Maggiore, un luogo particolarmente caro all’artista. L’opera è pervasa da una luce dorata e soffusa, tipica del tramonto o dell’alba, che avvolge l’intero paesaggio conferendogli un’atmosfera serena e quasi idilliaca. Il cielo, nella parte superiore, sfuma da tonalità chiare e quasi giallastre a un azzurro tenue, con nuvole sparse che si stagliano morbide all’orizzonte. In primo piano, sulla sinistra, si sviluppa la riva del lago, caratterizzata da una vegetazione rada e rocciosa. Dominano la scena alcune figure umane e animali. Un cavallo o mulo bianco, robusto e imponente, è al centro dell’attenzione, suggerendo un’attività legata al trasporto di merci o persone. Attorno ad esso, un gruppo di personaggi vestiti con abiti tradizionali, probabilmente pescatori o commercianti locali, sono intenti nelle loro attività quotidiane. Alcuni sembrano scaricare o caricare del materiale, mentre altri sono seduti, forse in attesa o in riposo. Immediatamente dietro le figure, si erge una barca a vela con le vele ammainate, appoggiata sulla riva o forse ormeggiata a un piccolo molo, visibile sulla destra. Le sue vele, in tonalità chiare di bianco e marrone, catturano la luce del sole, creando un bel contrasto con le figure scure in primo piano. Sulla destra del dipinto, si estende la superficie calma e riflettente del Lago Maggiore. Sull’acqua si possono intravedere altre imbarcazioni in lontananza, le cui sagome si confondono con la foschia mattutina o serale, contribuendo a dare profondità alla scena. Lo sfondo è dominato da imponenti montagne che si ergono maestose, le cui forme sono ammorbidite dalla distanza e dalla luce. Le loro cime sfumano verso il cielo, creando un senso di vastità e tranquillità. La palette di colori utilizzata per le montagne varia dal grigio-blu al marrone chiaro, suggerendo la loro natura rocciosa e la loro imponenza.

Stile Rococò: Come si Distingue in Architettura, Arredamento e Pittura
Stile Rococò: Nascita e Sviluppo Il Rococò, come riflesso delle tendenze, dei gusti e del modo di vivere della Francia…

Stile Impero nell’Arredamento: Quando lo Sfarzo Incontra l’Eleganza
Lo stile Impero, con la sua magnifica fusione di maestosità e grazia, rimane un’icona dell’arredamento classico, esercitando un fascino senza…

Vita e opere di Giò Ponti, l’artista visionario
Giò Ponti è uno degli artisti che maggiormente ha dominato il dopoguerra italiano, facendosi portavoce di importanti innovazioni nel mondo…