1600
cm 87.4 x 121.5
Cerchia di of Jakob de Heusch (Utrecht, 1657- Amsterdam, 1701)
Paesaggio Italiano con viandanti
Olio su tela, cm 87.4 x 121.5
Con cornice, cm 97.5 x 130
Provenienza: acquisito dal Professore Michael Kauffmann (1931-2023) a Brighton, circa 1960
Nipote di Willem de Heusch, fu da questi istruito nell’arte della pittura paesaggistica. Nel gennaio 1675 è citato per la prima volta come affiliato alla Schildersbent, la corporazione dei pittori, con lo pseudonimo di Affdruck (copista) per il suo stile così simile a quello dello zio Willem. Una netta evoluzione nel suo percorso artistico coincide con l’esteso soggiorno romano. Non è noto quanto tempo de Heusch fosse rimasto a Roma, ma sicuramente non poco, dato che nel 1696 lavorava a Venezia per il segretario Lucatelli e nelle sue opere compaiono motivi paesaggistici presi da Roma e dai suoi dintorni. Nel 1699, l’artista ritornò ad Utrecht dove morì due anni più tardi.
Jacob de Heusch appartiene alla generazione di olandesi che visitarono Roma, per periodi di tempo variabili, nell’ultimo quarto del secolo XVII. Diversamente dai Bamboccianti della precedente generazione, tra cui ricordiamo Johannes Lingelbach, interessati prevalentemente alla vita del popolo nelle città laziali, questi artisti invece erano attratti dal paesaggio romano e della sua campagna, come immortalati da Claude Lorrain e Gaspard Dughet. Eseguivano schizzi delle vedute e degli edifici più interessanti visti durante le loro passeggiate. La maggior parte di questi artisti, come pure Jacob de Heusch, utilizzavano poi questi schizzi per realizzare dipinti di paesaggi ideali, sullo stile dei maestri sopra citati.
La maggior parte delle opere di de Heusch sono paesaggi concepiti liberamente, contenenti motivi topografici in uno stile che ricorda Gaspard Dughet e le composizioni barocche di Salvator Rosa, con gruppi di figure in primo piano ed efficaci effetti architettonici che probabilmente influenzarono le opere del giovane Luca Carlevarijs.
In questo dipinto della bottega di de Heusch si denotano varie caratteristiche chiave della produzione del maestro: si percepisce come il maestro fiammingo guardi allo stile di Salvator Rosa, che però viene alleggerito e addolcito, dotandolo di tratti sereni e idilliaci. Una luce calda avvolge la scena e colori vividi e abbacinanti avvolgono le figure, dall’aspetto dinamico e dalla marcata caratterizzazione fisiognomica.

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