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Epoca

XIX secolo

Misure

cm 29,5 x 46,7

Descrizione

Christian Jank (Monaco, 1833 – 1888)

Interno pompeiano, 1883

Acquerello, gouache e tracce di matita su carta, cm 29,5 x 46,7

Con cornice, cm 48 x 65,5

Firmato e datato in basso a destra: Chr. Jank inv. 83

 

 

Christian Jank (Monaco di Baviera, 15 luglio 1833 – 25 novembre 1888) fu un talentuoso pittore e architetto tedesco, la cui fama è indissolubilmente legata al visionario Re Ludovico II di Baviera. Nato nel 1833 a Monaco di Baviera iniziò la sua carriera artistica come pittore scenico e decoratore di fondali per il teatro, attività che si rivelò cruciale per il suo futuro, venendo coinvolto, in particolare, nella realizzazione delle scenografie per l’opera Lohengrin di Richard Wagner, compositore molto amato da Ludovico II. Fu proprio il suo lavoro nel campo della scenografia teatrale a destare l’interesse del sovrano che, affascinato dal talento di Jank nel tradurre visioni romantiche in immagini concrete, lo incaricò di creare i concetti architettonici ed i disegni per i suoi grandiosi progetti edilizi. Jank fungeva da vero e proprio “visualizzatore artistico” dei sogni del re: realizzava magnifici acquerelli e disegni prospettici che mostravano l’aspetto finale e idealizzato delle architetture, dando l’impressione di trovarsi di fronte a vere e proprie quinte teatrali. Questi bozzetti visionari venivano poi affidati ad architetti professionisti, come ad esempio Eduard Riedel e Georg von Dollmann, che dovevano tradurre la fantasia di Jank e del Re in piante e strutture edilizie realistiche e realizzabili. Il capolavoro più celebre nato da questa collaborazione fu senza dubbio il Castello di Neuschwanstein. Costruito a partire dal 1869, l’iconico maniero fiabesco fu progettato sulla base delle visioni storicistiche e dei bozzetti di Christian Jank, che seppe interpretare pienamente gli ideali romantici del re. Ma non fu l’unico esito nato da questo felice sodalizio: oltre a Neuschwanstein, Jank fu coinvolto anche in altri progetti di Ludovico II, contribuendo in particolare al restauro ed alla decorazione degli interni del Palazzo di Linderhof. Un altro ambizioso progetto basato sui disegni di Jank fu il Castello di Falkenstein, che purtroppo non vide mai la luce. L’opera fu infatti abbandonata in seguito alla morte del re, avvenuta nel 1886.

L’acquerello qui presentato, firmato dall’artista sulla destra e datato 1883, costituisce un esempio lampante della sua abilità di pittore scenico e del fascino che il mondo classico esercitava sull’arte storicista del XIX secolo. Si tratta di un’evocativa ricostruzione di un interno pompeiano, verosimilmente un bozzetto per una scenografia teatrale data l’esecuzione dettagliata e la forte enfasi sull’atmosfera drammatica. Viene raffigurato un ampio ambiente, probabilmente un atrio o un peristilio di una ricca domus romana, caratterizzato da un’apertura centrale sul soffitto, un compluvium o un lucernario che permetteva alla luce di filtrare creando un forte contrasto tra luci e ombre. Ciò che colpisce maggiormente è l’uso spettacolare degli elementi decorativi, che tradisce di fatto la professione di scenografo dell’artista: i pesanti tendaggi rossi e blu sono minuziosamente posizionati per infondere un’illusione di profondità; l’abbondanza di piante ed animali esotici e l’inserimento della statuaria classica posta su eleganti piedistalli introducono il tema del lusso e dello sfarzo. In primo piano si scorge la presenza di un cavalletto, che ricondurrebbe l’ambiente all’atelier di un pittore, mentre più scostata di scorge una sensuale figura femminile reclinata e intenta a contemplare la scena.  L’opera è, dunque, un eccellente esempio dello storicismo romantico di Christian Jank, che, con la sua maestria nel colore e nella prospettiva, trasforma la ricostruzione archeologica in un’ambientazione carica di fascino e mistero, prefigurando l’estetica sognante che avrebbe poi applicato ai castelli di Ludovico II. L’artista morì nella sua città natale, Monaco di Baviera, il 25 novembre 1888, lasciando un’eredità artistica che ha plasmato l’immagine di alcuni dei monumenti più famosi della Baviera. La sua capacità di passare dalla pittura scenica all’architettura visionaria lo rese una delle figure più influenti nel panorama artistico-architettonico del XIX secolo.

 

 

 

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