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Descrizione

XVIII secolo, Sicilia

Coppia di mensole laccate con stemma araldico

Legno, cm alt. 40 x 42 x 28

 

La coppia di mensole in legno laccato presenta ricche volute di racemi vegetali dall’andamento simmetrico che donano agli arredi quella sinuosità propria della scultura barocca, in particolare quella di ambito siciliano. La parte centrale è decorata invece da uno stemma contenente un leone a prima vista seduto, in realtà dal profilo rampante, con un pane tra le zampe: si tratta dello stemma araldico della famiglia romana dei Frangipane, che una tradizione successiva fece discendere dalla gens romana Anicia. I Frangipane trassero nome dalla benevolenza del primo membro documentato, Flavio Anicia, che nel 717 d.C. soccorse la popolazione romana fiaccata da una carestia e che domandava lui di frangere panem; da qui l’immagine eternizzante, quando la famiglia si nobilitò tanto da costituirsi uno stemma, di due leoni affrontati spezzanti un pane. L’iconografia dello stemma può variamente presentare più unità di questo, oppure sostituire i due leoni con scimmie dall’aspetto ferino. La diffusione di cadetti in diverse località sostenne, nel corso dei secoli, lo stanziamento di questa famiglia nel territorio veneto, in Illiria, in Croazia e quindi in Ungheria. Se discutibile è la fraternità con il ramo omonimo friulano, occorre specificare che dal XIII secolo i documenti relativi ai movimenti dei Frangipane risultano di difficile indagine; soltanto con la disposizione di fedecommessi nel XVII secolo è possibile recuperare chiari atti notarili in merito. I possedimenti della famiglia si estesero diffusamente nell’intero territorio italiano, ed è quindi comprensibile una traccia della loro spettanza persino in zona siciliana. Le presenti mensole ripropongono lo stemma attraverso uno straordinario unicum, vale a dire “spezzando” direttamente i leoni, concepiti non nel medesimo campo ma in due distinti fondi, osservantisi con del pane stretto tra le zampe, 

Il leone, con la sua reputazione di forza, di coraggio, di nobiltà, così conforme all’ideale medievale, veniva spesso utilizzato in araldica, soprattutto dai Plantageneti. I primi a utilizzarlo come figura ornamentale sulle armi furono i Franchi (Merovingi e Carolingi). Nella Bibbia, in chiave simbolica, il leone rappresenta forza e valore: quattro esseri hanno un portamento maestoso e sono eleganti nel camminare: il leone, il più forte degli animali, che non indietreggia davanti a nessuno; il gallo pettoruto, il caprone e un re alla testa del suo popolo (Pr 30,29-30). Ma il leone fu anche simbolo dei re della stirpe di Davide (compreso il Messia cf. Ap. 5,5), fu stemma della tribù di Giuda (Gen. 49,9), fu scolpito sul trono di Salomone, e nel tardo giudaismo era uno dei soggetti predominanti nelle decorazioni sinagogali.

La coppia di arredi incontra le caratteristiche dominanti dello stile Luigi XIV in Francia, esso rappresentava la maestà, l’armonia e la regolarità. Divenne lo stile ufficiale nel corso del regno di Luigi XIV (1643–1715), imposto agli artisti dalla nuova Académie royale de peinture et de sculpture e dall’ Académie royale d’architecture. Ebbe un’importanza fondamentale sui modelli architettonici prescelti poi dai monarchi europei, da Federico il Grande di Prussia a Pietro il Grande di Russia. Tra i monumenti principali si ricordano la Reggia di Versailles, il Grand Trianon di Versailles e la chiesa de Les Invalides (1675–91). Esso rappresentava la maestà, l’armonia e la regolarità. Le principali caratteristiche nelle decorazioni d’interni erano la ricchezza dei materiali e lo sforzo di ottenere un effetto monumentale. I materiali utilizzati includevano il marmo, spesso combinato con pietre multicolori, bronzi, dipinti e specchi. Questi erano armoniosamente inseriti in una cornice di colonne, pilastri e nicchie che giungevano spesso fino al soffitto, decorando nel contempo anche le pareti. Le porte erano perlopiù sormontate da medaglioni, frontini e bassorilievi. I camini erano diminuiti di dimensione rispetto a quelli di stile Luigi XIII, ma erano divenuti più ornati, con pianali di marmo, vasi, specchi, orologi.

Si osservino alcuni esempi in collezioni private che riprendono le medesime forme mistilinee e le medesime ricchezze formali della coppia di mensole in oggetto.

 

 

 

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