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Epoca

XIX secolo

Misure

cm 63 x 53 Con cornice, cm 46 x 39

Descrizione

Jules Marie Auguste Leroux (Parigi, 1871 – 1954)

Ballerina alla sbarra

Olio su tela, cm 63 x 53

Con cornice, cm 46 x 39

Firmato in basso a sinistra: “AUGUSTE LEROUX”

 

Jules Marie Auguste Leroux, autore di questa tela come indica la firma apposta in basso a sinistra, nacque nel terzo arrondissement parigino il 14 aprile 1871, durante il periodo rivoluzionario della Comune di Parigi. Figlio dell’editore di stampe Gustav Ferdinand Leroux, entrò in giovanissima età all’’École nationale supérieure des arts décoratifs, dove studiò il disegno di nudi, lavorando nel frattempo ad illustrazioni di moda e per bambini, prima di essere ufficialmente ammesso nello studio di Léon Bonnat all’’École nationale supérieure des Beaux-Arts nel 1892. Ottenne molti successi e medaglie per il disegno durante gli anni di scuola, vincendo nel 1894 il primo Grand Prix de Rome con un dipinto raffigurante Giuditta che presenta la testa di Oloferne al popolo di Betullia (oggi conservato presso la Scuola Nazionale di Belle Arti di Parigi), che gli permise di compiere tre anni di studio in Italia, a Villa Medici a Roma (1895 – 1898), accompagnato dal pittore francese Adolphe Déchenaud e dal musicista Henri Rabaud. Al suo ritorno in Francia espose nel 1898 al Salon degli artisti francesi e vinse la medaglia di bronzo all’Esposizione Universale di Parigi del 1900. In quel periodo partecipò anche alla decorazione di diversi edifici pubblici, eseguendo alcuni dei mosaici della Basilica del Sacro Cuore a Parigi con le quattro figure di San Domenico di Guzmán, San Bernardo di Clairvaux, Jean Eudes e Louis-Marie Grignion de Montfort per la cappella della Vergine. Fu professore all’École nationale superérieure des Beaux-Arts di Parigi per trent’anni, membro della giuria del comitato della Società degli Artisti francesi nel 1904, insegnante d’arte all’Académie de la Grande Chaumière e fu nominato cavaliere della Legion d’Onore. Morì a Parigi nel 1954. Leorux espose in diverse gallerie di Parigi, tra cui la galleria Allard, la galleria Georges Petit, la galleria Charpentier e la galleria Mona Lisa. Artista poliedrico e apprezzato dalla critica, Leroux ebbe un grande successo non solo come pittore, ma anche come illustratore delle opere letterarie e poetiche di Giacomo Casanova, Joris-Karl Huysmans, Honoré de Balzac, Gustave Flaubert, Stendhal, Anatole France, Jean Lombard e molti altri e come litografo, lavorando con i più grandi incisori della sua epoca come Pierre Gusman, Eugène Decisy, Raoul Serres, Florian, Jules-Léon Perrichon. Osservando il corpus della sua prolifica produzione è possibile notare un’evoluzione costante di tecniche e tematiche: le sue prime opere, infatti, erano caratterizzate da uno spiccato simbolismo e da un decorativismo tipico dell’Art Nouveau mescolati a numerosi riferimenti mitologici ed a soggetti allegorici, diversamente dalle sue opere più mature, che mostravano, invece, un rigore più classico ed una maggiore attenzione per l’anatomia femminile. È in questa seconda fase artistica che si può collocare la nostra Ballerina alla sbarra, qui presentata con un grazioso tutù in tulle bianco adornato da piccole roselline sul corpetto e sulla gonna, intenta a sistemarsi una scarpetta. Il tema della ballerina viene affrontato più volte dall’artista, vista come incarnazione della grazia, del movimento e della forza interiore. A differenza di altri artisti come Degas che dipingevano il mondo della danza con un approccio più crudo o documentaristico, Leroux tende ad idealizzarle, rendendole quasi figure mitologiche spesso raffigurate in pose classiche e con un’eleganza innata, mostrando un’armonia perfetta tra corpo e spirito. Maestro delle luci soffuse e delle ombre, attraverso cui costruisce un senso di reale tridimensionalità, abile nell’utilizzo dei colori pastello e di pennellate delicate, riesce a ricreare atmosfere sognanti ed evocatrici. La donna diventa per l’artista una musa, un soggetto da esplorare in tutte le sue sfaccettature, che sia in un contesto domestico o in un momento di intimità, rivelando una profonda sensibilità e una grande attenzione per i dettagli psicologici: sofisticati, eleganti e dotati di una forte presenza scenica, i suoi soggetti si allontanano da una visione puramente decorativa per cercare un significato più profondo, dove non vi è una mera celebrazione della bellezza, ma una vera e propria indagine della femminilità in un’epoca di grandi cambiamenti sociali.

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