XVII
olio su tela, cm 30 x 40 con cornice foglia d’oro
Opera corredata di expertise del Prof. Alberto Cottino
Il dipinto è in ottimo stato di conservazione
Allieva e forse nipote di Vincenzo Volò, Margherita nacque nel 1650 ; 1651 e andò in sposa a Ludovico Caffi, artista specializzato in pitture di fiori e tappeti. L’attività la svolse a Cremona, a Piacenza (1670 – 1682) e poi a Milano, mentre il numero di tele presenti nelle collezioni medicee fanno supporre un soggiorno fiorentino. Certamente la sua fortuna critica e commerciale fu assai rapida e i suoi dipinti sono citati in quasi tutti gli inventari antichi di area lombarda ed emiliana. Indubbio è che la sua arte segna la svolta settecentesca per il genere naturamortistico, grazie alla sciolta stesura, alle pennellate sfrangiate di sapore precocemente rococò, secondo uno stile che contamina altresì la produzione di Elisabetta Marchioni (attiva a Rovigo nella seconda metà del XVII secolo). La tela in esame è un buon esempio del suo felice talento, probabilmente da collocare del periodo piacentino o in quello milanese appena successivo, in quanto la struttura della composizione e gli orientamenti formali la pongono a mio avviso molto vicino alla sovrapporte di palazzo Rota Pisaroni a Piacenza.

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