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Epoca

India occidentale, XIX secolo

Misure

cm 20

Descrizione

Rara maschera rituale in bronzo realizzata a fusione a cera persa, concepita per rivestire la sommità del liṅga e antropomorfizzare l’aniconico emblema di Śiva durante il culto śaiva. Il volto, dalle palpebre pesanti e chiuse in meditazione, è scolpito con essenzialità geometrica: naso forte a profilo triangolare con foro alla narice (per un anello o perno di fissaggio), bocca a fessura con piccole incisioni a “dentini”, grandi orecchie a lobo forato per l’inserimento degli orecchini e al centro della fronte il segno circolare che funge da tilaka/ūrṇā, dichiarazione inequivocabile della sfera śivaita. L’ampia calotta cranica è resa come jaṭā-mukuṭa continuo – una “cupola” di ciocche compattate – con fitte striature incise che evocano le chiome intrecciate del dio. L’interno, sorprendentemente ben conservato, presenta una ricca patina d’uso da contatto con unguenti, fumi e offerte; si distinguono le superfici levigate dal rito e una cresta interna che aiuta l’alloggiamento sul liṅga. La lega luminosa e con una patina conforme restituisce una luminosità dorata particolarmente viva, mentre il peso è considerevole per una maschera di questo formato, coerente con uno spessore di getto generoso e con una destinazione templare più che processionale.
La lettura formale – occhio a mandorla con bordi ispessiti, naso a cuneo, semplificazione dei volumi e orecchie “a paletta” – orienta verso l’India occidentale (Maharashtra o Gujarat o area deccana), dove i mūkha-liṅga in bronzo di gusto austero venivano fissati al liṅga durante particolari festività per “dare volto” a Śiva.
Opera di formato importante e notevole presenza plastica, molto suggestiva nel dialogo tra la severità del modello e il calore della patina.

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