Prezzo: N.D.
Francesco Turrini Antiquariato
Via della Sorgente n.40
Casola Valsenio (IT)
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Epoca

Prima metà del secolo XIX.

Misure

Misure della base: 21,5x18 cm. Altezza: 67 cm.

Descrizione

Scultura in terracotta policroma raffigurante “Santo Domenicano (San Domenico?)”. L’opera è attribuibile ad ignoto plasticatore attivo in Romagna nella prima metà del secolo XIX, probabilmente attivo nella  bottega dei Ballanti Graziani, Faenza, prima metà del secolo XIX. Buono lo stato di conservazione. Sono presenti alcune piccole cadute di colore sul mantello e sulla veste e minime sbeccature sul plinto di base. Rotture e mancanze sulla mano destra. L ‘iconografia del santo in questione è alquanto insolita: si tratta certamente di un domenicano, come si può facilmente evincere dalla foggia e dai colori del saio. Non di meno, l’espressione del volto, di grande dolcezza che quasi si stempera in una velata mestizia mista a malinconia, ricorda  quella classica di San Vincenzo de Paoli.

La nota bottega Faentina fu avviata da Giuseppe Ballanti ) detto Graziani, da cui l’aggiunta del soprannome al cognome a partire dalla generazione successiva; proseguono i figli Giovan Battista ) e Francesco ). Il figlio di Francesco, Giuseppe, muore prematuramente (1844) e l’attività è ripresa nel 1847 da Giovanni Collina, marito di Rosina figlia di Francesco Ballanti. Riteniamo che a cavaliere di  questo periodo di transizione debba farsi risalire la scultura in questione.

I fratelli Giovan Battista e Francesco, che portarono l’atelier all’apice del successo, fecero un viaggio a Roma nel 1824, ospiti del pittore Tommaso Minardi, e questo viaggio cambiò radicalmente il loro stile, verso una maggior naturalezza.

I Ballanti Graziani furono particolarmente attivi nei principali palazzi romagnoli ristrutturati tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX.

La loro bottega ha realizzato notevoli sculture in stucco, cartapesta e terracotta, presenti nei più importanti palazzi e chiese della Romagna.

In particolar modo, ci piace ricordare il ciclo decorativo  del celebre Palazzo Milzetti di Faenza, il cui intero progetto fu diretto da Felice Giani.

I due fratelli, inoltre,  collaborarono con Gaetano Bertolani. Assieme a lui e a Giani , si occuparono di alcuni lavori nella chiesa di San Girolamo all’Osservanza, in occasione della beatificazione di Leonardo da Porto Maurizio.

Nel 1805, nella circostanza dell’imminente visita di Napoleone Bonaparte a Faenza,  Giovan Battista operò in collaborazione con l’architetto Giuseppe Pistocchi per l’erezione di un arco effimero in legno, tela e stucco, nuovamente insieme a Francesco. Per una più approfondita analisi della bottega faentina, si rimanda ad una essenziale, e non esaustiva, bibliografia:

E. Golfieri, Ennio Golfieri, BALLANTI, Giovan Battista, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 5, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1963.
S. Dirani, Ceramiche ottocentesche faentine, Faenza, Gruppo editoriale Faenza editrice, 1992
M. Vitali, G.B. Ballanti Graziani, in «Manfrediana. Bollettino della Biblioteca Comunale di Faenza», n. 26-1992, pp. 38-40
S. Cortesi, La scultura faentina in cartapesta,  : i Ballanti Graziani, i Collina, Vitenè, i Dal Monte e… Giò Ponti, Faenza, Tipografia faentina, 2012
A. Fogli, La cartapesta nell’arte, ovvero Le statue da l’arie pietose : i maestri, le tecniche e i materiali delle botteghe di Bologna e di Faenza dal 1700 al 1970, nei modi tardobarocco, neoclassico e purista, Ravenna, Studio effe, 2012

Provenienza: Casola V. (RA), Collezione Privata.

Stato di conservazione: buono.

Si rilascia certificazione a norma di legge circa l’autenticità e la lecita provenienza dell’opera.

Approfondimenti
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