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Epoca

1700

Misure

cm 48 x 40

Descrizione

Scuola italiana, sec. XVIII

Ritratto di cagnolino

Olio su tela, cm 48 x 40

Cornice, cm 58 x 48

 

Questa tela raffigura con estrema precisione e cura dei dettagli un cane di piccola taglia che, con alcune differenze dovute anche all’evoluzione della specie nei secoli, va identificato con l’antica razza canina dei carlini. Originari della Cina e importati in Europa a partire dal Seicento, queste piccole bestiole furono sin da subito considerate come ottimi animali da compagnia per le famiglie nobili o alto borghesi; la piccola taglia, la peculiarità della razza e la sua esoticità fece si che i carlini si diffondessero assai rapidamente, iniziando a comparire anche nelle opere d’arte. Oltre a ispirare amicizia, affetto e fedeltà, trasmesse dai cani raffigurati nelle opere d’arte già in passato, il carlino poteva rappresentare anche una sorta di simbolo, di ricco accessorio per le nobili signore dell’alta società, che erano perciò ben disposte di far sfoggio del proprio animaletto domestico nell’intimità del proprio salotto. In questo caso il cane diviene assoluto protagonista, senza essere accompagnato né da figure umane né da altri elementi di sfondo: il carlino si staglia su uno sfondo scuro mentre una luce da sinistra ne proietta l’ombra sul piano perimetrato da un bordo curvilineo. Il pelo corto e color crema, più scuro sul dorso e più chiaro sull’addome, la coda arricciata e le piccole orecchie nere tagliate, come si usava fare prima dell’Ottocento, sono tipiche della specie, come pure gli occhi vitrei e sproporzionati dimensionalmente rispetto al muso corto e piuttosto schiacciato. La figura si staglia con tridimensionalità e volume sullo sfondo, i chiaroscuri sono attenuati, nonostante il taglio luminoso, da un colorito cangiante del pelo realizzato con uniformità e pennellate più spesse in certi punti e con una lenticolare cura di ogni singolo ciuffo in altri. La pittura animalista in cui rientra l’opera era maggiormente affermata nei Paesi Bassi e, specialmente in Inghilterra, ma i contatti sia artistici sia culturali si infittirono nel corso del Settecento e fecero giungere questo genere anche in Italia, luogo in cui la tela fu dipinta e dove anche il carlino iniziò a diffondersi fra i ceti alti, come testimonia quello ritratto da Giuseppe Maria Crespi insieme alla sua padrona; altre testimonianza giungono da artisti provenienti da tutta Europa dimostrando l’internazionalità del fenomeno: gli esempi di Goya, Boucher e Hogarth sono solo alcuni dei molteplici che si potrebbero citare.

Approfondimenti

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