1600
cm 120 x 98
Scuola napoletana, XVII secolo
San Pietro penitente
Olio su tela, cm 120 x 98
Con cornice, cm 144 x 122
L’opera in esame, un olio su tela raffigurante San Pietro penitente, può essere riferita per caratteri stilistici ed iconografici alla mano di un artista della Scuola napoletana del XVII secolo, da inserirsi nel solco della tradizione caravaggesca e del contributo di tutti quei grandi maestri che se ne fecero eredi.
In questo dipinto realismo e caravaggismo si muovono insieme a istanze classiciste creando soluzioni che sembrano procedere parallelamente. Il pittore, che dimostra con questa tela di aver appreso pienamente la lezione del Caravaggio, venendo fortemente influenzato da artisti che ne acquisirono le innovazioni artistiche quali Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto, Francesco e Cesare Fracanzano, o ancora Giuseppe Marullo, esprime in questo soggetto, ricorrente nella produzione napoletana del Seicento, tutta la sua qualità e la fortissima carica emozionale insita nella sua opera. Il pentimento di San Pietro, momento di grande impatto emotivo e dal profondo significato religioso, avviene poco dopo l’arresto di Cristo, come raccontato dai Vangeli Sinottici. Gesù, poco prima, predisse lo sbandamento dei suoi apostoli e rispose a Pietro, insorto a queste parole, che quella notte stessa lo avrebbe rinnegato tre volte, prima del canto del gallo. Dopo l’arresto del Maestro, Pietro fu riconosciuto come discepolo ma negò per tre volte, prima di udire il canto di un gallo per poi pentirsi e piangere amaramente.
L’artista decide qui di cogliere il protagonista in un momento di grande commozione e rammarico, con gli occhi ricolmi di lacrime dai quali traspare tutto il senso di colpa patito per il tradimento appena consumato. Le mani del santo si stringono per il rimorso, mentre lo sguardo trasmette contrizione e al tempo stesso dolcezza e riconoscenza, come gli occhi di chi, nonostante il male commesso, si è sentito perdonato.
L’incontro col Ribera viene evidenziato soprattutto nella scelta iconografica di rappresentare il San Pietro a mezzo busto, leggermente di tre quarti, con tunica blu e manto arancione caratterizzati da ampi panneggi e forti contrasti chiaroscurali. L’espressione di dolore del volto, investito violentemente da una luce calda (in contrasto con l’oscurità che incombe sul resto del corpo), è sottolineata dall’intensità dello sguardo, oltre che dalle profonde rughe che solcano la fronte. Il tessuto cromatico, realizzato attraverso pennellate ampie e rapide, creano un ritratto tutt’altro che idealizzato, di una potenza concreta tale da far vibrare la stessa materia pittorica.
L’alta qualità pittorica si manifesta a pieno in alcuni particolari, quali le mani nodose giunte, di rara bellezza, dove grande attenzione è stata posta nella resa delle unghie e delle vene sporgenti, nella barba realizzata con lodevole maestria e nella profonda accortezza naturalistica riservata ai dettagli fisiognomici.

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