Metà del XIX se
Dimensioni: 36x24 cm.
Targa devozionale plasticata in ceramica policroma raffigurante “Santa Eurosia”. Romagna (probabilmente Imola), epoca metà del secolo XIX. Forma rettangolare centinata sormontata da cimasa. Nella parte apicale, presenta due fori per l’affissione. Dimensioni: 36×24 cm. La targa è ingobbiata anche sul retro e si presenta in buone condizioni do conservazione, malgrado le due lacune presenti (non grandi, per la verità): una sullo spigolo in alto a sinistra, una in quello in basso a destra. La Santa qui effigiata è soggetto alquanto raro nella produzione devozionale su ceramica di area romagnola, e ciò ne contribuisce ad aumentarne il fascino collezionistico. Eurosia fu una martire cristiana vissuta nel IX secolo e decapitata dai Mori nei pressi di un piccolo villaggio dei Pirenei spagnoli, Yebra. La leggenda vuole che Eurosia fosse una principessa boema, promessa sposa ad un principe di Aragona. La gioane avrebbe dovuto incontrare il suo sposo nella cittadina di Yaca al di là dei Pirenei: in quella zona imperversavano i saraceni capitanati dal rinnegato Aben Lupo che, saputo dell’arrivo di una comitiva che doveva portare una fanciulla in sposa al principe aragonese, si mise in animo di catturarla e trattenerla con sé. Il saraceno, trovata la fanciulla, cercò con buoni modi di ottenerne i favori, pretendendo che rinnegasse Gesù Cristo e rinunciasse al principe aragonese per divenire sua sposa. Eurosia però si oppose decisamente a tali progetti, provocando in tal modo l’ira del bandito che diede l’ordine di uccidere tutti i membri della spedizione nuziale. Grazie all’eroismo di alcuni ambasciatori spagnoli appartenenti alla comitiva, Eurosia riuscì a fuggire, ma inseguita e raggiunta, subì un tragico martirio: le vennero amputate le mani e i piedi. Sant’Eurosia in ginocchio, con il volto fisso al cielo, pregava con fervore. Nel contempo nebbie e nuvole minacciose salivano dalle valli: e un lampo improvviso scese mirabilmente vicino ad Eurosia, senza provocarle danni. Tutti i saraceni ebbero gran paura, ma il loro capo, preso da rabbia mista a terrore, diede l’ordine di decapitarla. Dopo l’esecranda esecuzione, si scatenò una tempesta forsennata che fece fuggire i terrorizzati saraceni. Proprio a cagione di tale avvenimento divino, la Santa è invocata contro le tempeste, i fulmini e le grandinate e per la protezione dei frutti della terra. Non stupisce, pertanto, che la sua devozione fu soprattutto sentita e diffusa nelle zone particolarmente vocate all’agricoltura, come nelle regioni dell’Italia settentrionale, in Romagna e nell’alto Lazio.
Provenienza: Forlì, Collezione Privata.
Si rilascia certificazione a norma di legge circa l’autenticità e la lecita provenienza dell’opera.
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