Giuseppe Moriani (Toscana, seconda metà del XVIII secolo), Allegoria della scultura

Giuseppe Moriani (Toscana, seconda metà del XVIII secolo)

Scena mitologica Allegoria della scultura

Olio su tela Cm 86,5 x 114- Con cornice, cm  98,5 x 127

Perizia Prof. Alberto Crispo

Il dipinto qui illustrato (fig. 1), raffigura una ragazza distesa su un fianco e abbigliata con una veste bianca e un manto azzurro mentre viene incoronata d’alloro da un puttino alato; a sinistra altri due sorreggono un busto femminile e in basso compaiono una statua rovesciata e degli scalpelli. Si tratta con ogni probabilità di un’Allegoria della Scultura, anche in considerazione del fatto che le arti erano spesso impersonate da giovani donne circondate dai relativi strumenti, nel nostro caso quelli dello scultore.

La tela palesa evidenti caratteri fiorentini, ricollegandosi a modelli di artisti ancora pienamente seicenteschi, come Simone Pignoni (Firenze 1611-1698), e di altri attivi invece tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo. Tra questi ultimi, il più vicino ai modi dell’artefice della nostra Allegoria pare Giovanni Camillo Sagrestani (Firenze 1660-1731). Tali affinità, a nostro parere, ci permettono di riconoscere l’autore del dipinto in uno dei suoi seguaci più originali, Giuseppe Moriani, che operò nella

capitale medicea nella prima metà del Settecento e compì il suo alunnato proprio nella bottega del Sagrestani.

Sono sufficienti pochi confronti per verificare questa ipotesi attributiva: basta osservare infatti il Cupido nella Danae appartenente alla collezione Sgarbi (figg.2, 3) per ritrovarvi la stessa fisionomia dei puttini che reggono il busto nel nostro dipinto (fig. 4). Ma si vedano anche l’Adorazione del serpente di bronzo di recente passata da Bassenge a Berlino (30 maggio 2019, lotto 6045) (fig. 5) e il Giudizio di Salomone di ubicazione sconosciuta pubblicato da Sandro Bellesi (Catalogo dei pittori fiorentini del ‘600 e ‘700. Biografie e opere, Firenze 2009, III, p. 140, fig. 1119) (fig. 6), dove ritroviamo, nei personaggi femminili, tratti del tutto simili a quello della Scultura nella tela qui esaminata (fig. 7).

Il pittore, dopo aver frequentato la scuola del Sagrestani, aprì bottega a Firenze presso la chiesa di San Pietro in Gattolino e si immatricolò nel 1706 all’Accademia del Disegno di Firenze. Non conosciamo la sua data di nascita e nemmeno quella di morte, ma è probabile che venisse a mancare poco dopo il 1741, anno del suo ultimo pagamento all’Accademia del Disegno. Tra le poche opere certe va segnalata l’Apparizione dell’angelo a Santa Maria Maddalena a San Zanobi a Casignano, che reca la sigla dell’artista.

Giuseppe Moriani si distinse tra i seguaci del Sagrestani per la sua particolare declinazione della maniera del maestro, che egli reinterpretò alla luce del classicismo bolognese di fine Seicento-inizi Settecento.

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