Karel Van Vogelaer, detto Carlo dei fiori, Vaso di fiori

Karel Van Vogelaer, detto Carlo dei fiori (Maastricht 1653- Roma 1695)

Vaso di fiori

Olio su tela, cm 77 x 94

Scheda Critica Prof.Alberto Cottino

Il vaso di fiori in esame eseguito con grande perizia tecnica, attenzione al dettaglio e analisi naturalistica si annovera nella tradizione di nature morte di fiori di ambito romano di fine Seicento. In particolare, questa stagione pittorica era dominata dalla presenza di stranieri molto abili nella raffigurazione fioristica come Franz Werner von Tamm, Christian berentz e Karen van Vogelaer. Proprio a quest’ultimo è possibile attribuire l’esecuzione dell’opera in esame. 

Karen van Vogelaer (1653-1695) venne soprannominato Carlo de Fiori proprio per la sua grande abilità nella raffigurazione degli stessi. Egli giunse a Roma almeno nel 1675, quando è registrato nella compagnia dei pittori fiamminghi “Bentveughel” e vi rimase fino alla morte sopraggiunta nel 1695. Il ventennio romano fu costellato da numerose committenze provenienti dai più rinomati collezionisti, come i Colonna. 

Poco dopo la sua morte, nel 1699 i Pallavicini acquisirono due sue opere, che per la critica furono importante punto di partenza per la ricostruzione della sua identità artistica, insieme alle altre poche opere certe: le due tele al nationalmuseum di Stoccolma, una in collezione Canessa e altre segnalate da Alberto Veca e Didier Bodart. Osservando queste e la tela in analisi si rilevano i caratteri principalili delle opere del Vogelaer: l’orientamento verticale del supporto, i grandi e rigogliosi mazzi di fiori riposti in vasi collocati in un ambientazione all’aperto che da, come nel caso in esame, su elementi architettonici e scorci paesisitici che, insieme alla palette di colori tenui accrescono il gusto decorativo dell’opera. Qui le cromie sono ben calibrate, al rosa tenue vengono accostati i più saturi rosso e bianco, così da dare maggior tridimensionalità alla rappresentazione. Per lo sfondo dominano i colori della terra e il ceruleo del cielo. 

Talvolta le sue composizioni vedono l’aggiunta di animali come conigli oppure di putti di influenza marattesca. 

Carlo dei fiori come già detto, deve essere arrivato a Roma intorno ai 20 anni, passando qui il resto della sua vita: pertanto i suoi quadri risentono della cultura romana, recependo gli stilemi del porpora o del Nuzzi così come influente fu sicuramente stimolante per lui la ricca presenza dei connazionali.

Poco si sa del Vogelaer ma nota è la competizione con il Tamm, scaturita quando il Maratta non volle la collaborazione di Carlo die fiori per una sua Flora ma gli preferì proprio Tamm.  

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