1700
cm 58 x 44
Nicola o Nicolino van Houbraken, noto anche come Nicolino Vanderbrach da Messina o Nicola Messinese, fu un celebre pittore italiano del tardo barocco di origine fiamminga. Nicola nacque a Messina da padre fiammingo e madre locale. Il padre di Nicola, Ettore (o Hector, morto nel 1723), e suo nonno, Joannes (noto nelle fonti come Giovanni), originari di Anversa, erano entrambi pittori storici e mercanti d’arte. Dopo aver trascorso la giovinezza a Messina ed aver mosso i primi passi in ambito artistico in ambiente siciliano, in seguito alla rivolta antispagnola in Sicilia e al drastico peggioramento delle condizioni socioeconomiche dell’isola, van Houbraken si trasferì a Livorno nel 1676, all’età di 16 anni. In Toscana, la fama del giovane artista di origini fiamminghe si diffuse a macchia d’olio: i suoi fiori e le sue nature morte attirarono l’attenzione del governatore di Livorno, suo primo sostenitore, e successivamente della famiglia Medici, i cui membri figurano tra i più prestigiosi committenti dell’artista di origine belga. I Medici erano noti per la loro passione per i fiori, che aveva origine nella collezione di rose e garofani di Cosimo de’ Medici e Ferdinando II. Nicola Van Houbraken, raggiunta la piena maturità artistica, si specializzò in dipinti raffiguranti composizioni giocose di frutta, verdura, vegetazione, animali e selvaggina ambientate in interni dalle caratteristiche semplici e lineari oppure in foreste. Le sue nature morte costituiscono un proseguio della gloriosa tradizione delle opere di Otto Marseus van Schrieck, tra i primi rappresentanti di questo genere per quanto concerne il periodo tardo-barocco. Caratteristici dello stile dell’artista sono i rapidi tocchi di luce impressi su piccole foglie e le pennellate audaci che raffigurano i fiori ordinatamente, in modo che questi siano messi in risalto dallo sfondo scuro. Nicola ha mostrato una precisione e una padronanza tecnica nel ritrarre diverse specie botaniche con estremo realismo e naturalezza. Le sue composizioni sono ricche di fascino e una gamma cromatica con una preferenza per i toni ghiacciati e cristallini, che ricordano l’opera di Abraham Brueghel. Le sue nature morte risentono anche dell’influenza della produzione toscana contemporanea, con particolare riferimento all’attività di membri della scuola fiorentina e lucchese quali Bartolomeo Bimbi e Andrea Scacciati. È noto che collaborò con specialisti paesaggisti e pittori di figure in opere a cui egli contribuì con gli elementi della natura morta. Dopo una fiorente carriera e l’ottenimento di vari riconoscimenti da parte dei membri della famiglia Medici, Van Houbraken morì a Livorno nel 1724.
In questa bella coppia di tele si leggono molte delle caratteristiche fondanti della pittura di fiori di Van Houbraken, come i colori freddi e luminosi, il contrasto tra la ricchezza cromatica dei bouquet e la neutralità dello sfondo e l’assoluta attenzione alla resa delle caratteristiche delle varie specie vegetali.

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