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Antichità CASTELBARCO - Riva del Garda
Viale Giovanni Prati, 39
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Epoca

Cinquecento/Seicento

Misure

Con cornice a tabernacolo 78 x 92 cm

Descrizione
Pittore tizianesco (XVI secolo – XVII secolo)
Cristo come Salvator Mundi con la Madonna in preghiera
Olio su tavola (51 x 67 cm. – Con cornice a tabernacolo 78 x 92 cm.)
Ci troviamo dinnanzi ad un’iconografia alquanto rara, che inserisce nel medesimo contesto pittorico il suggestivo soggetto del Cristo come ‘Salvator Mundi’ e quello della Vergine in preghiera, ritratta al suo cospetto.
I due personaggi, in primo piano, sono raffigurati in modo solenne e maestoso, in posizione simmetricamente contrapposta instaurando fra loro un diretto contatto visivo. Possiamo inoltre ammirare la struttura organizzativa dei due soggetti i quali, guardandosi, formano una piramide.
Sulla sinistra si intravvede il modello tradizionale del Salvator Mundi, ritratto a mezza figura, la destra levata nell’atto della benedizione e la sinistra che regge una sfera raffigurante il globo terrestre sormontato da una croce, simbolo del suo potere universale, il cosiddetto globus cruciger.
In questo caso, a differenza della formula più comunemente usata per questo tema, Cristo è mostrato leggermente girato di lato, una posizione che in qualche misura evita la ieraticità tradizionale, di eredità bizantina.
Al suo fianco la Vergine, con le mani giunte in preghiera, la cui immagine concilia la notevole forza spirituale del Cristo con una raffinata eleganza, sostenuta dalla superba capacità descrittiva del volto che spicca dal fondale scuro.
Il fascino del dipinto è data dall’espressività di entrambi i personaggi: dai loro volti non trapela alcuna angoscia o sofferenza, ma al contrario la fissità dello sguardo infonde nello spettatore un profondo spiritualismo.
Il dipinto, di buon livello qualitativo, è stato realizzato con un eccellente attenzione ai dettagli anatomici e da un attento studio della luce e del colore. I corpi emergono dalla penombra con notevole forza plastica, invasi da una luce incidente che accende i colori delle vesti ed illumina il chiarore dell’incarnato con i lineamenti.
L’opera in esame dimostra un brio e una sveltezza esecutiva che fa supporre possa trattarsi di un maestro veneto o lombardo, presumibilmente attivo tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo, cresciuto nell’ambiente tizianesco o dal quale abbia subito una forte influenza. Non si esclude possa trattarsi di un autore di origine straniere, presumibilmente fiamminghe, sebbene attivo in Italia.
Si consideri che Tiziano fu titolare di una vera e propria azienda, i cui membri partecipavano all’opera del maestro in diversi modi, diretti e indiretti, terminando tele appena abbozzate, replicando temi e composizioni di successo, moltiplicando i soggetti più ricercati e richiesti dai committenti, utilizzando formule e schemi compositivi già sperimentati.
Il dipinto è in buono stato di conservazione, restaurato.
Completo di cornice in legno dorato e laccato a tempio, non antica.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
Il dipinto viene venduto corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l’Italia che per l’estero, attraverso vettori professionali ed assicurati.
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