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Lo stile Luigi XV è uno stile di architettura e arti decorative che nasce in Francia durante la prima parte del regno di Luigi XV, ossia negli anni che vanno dal 1710 al 1730 circa.
Questo periodo è noto come reggenza, poiché in attesa che il re – ancora minorenne – potesse salire al trono, venne nominato come reggente Filippo II d’Orléans.

È uno stile che può essere considerato come un’estensione dello stile Luigi XIV, bisnonno e predecessore del re Luigi XV, che attraversa diverse fasi evolvendosi e sviluppandosi.
Dal 1730 circa al 1750 circa, infatti, divenne più originale, decorativo ed esuberante, trasformandosi in quello che era noto come lo stile rocaille e che segna l’inizio del movimento rococò europeo.

Dal 1750 fino alla morte del re nel 1774, invece, divenne più sobrio e ordinato, iniziando a mostrare le influenze del neoclassicismo.

Le principali caratteristiche dello stile Luigi XV

Lo stile Luigi XV, quindi, si afferma durante la reggenza, accostandosi e inserendosi in uno stile, il rococò, nato in Francia e capace di contagiare l’intero continente con la sua originalità.
Conosciuto già allora anche con il nome di rocaille, si distingue dal barocco per la sua leggerezza e per la ricerca di forme eleganti ma asimmetriche.

Caratterizzato da una forte indulgenza per il capriccio e la fantasia, vede alla base l’immaginazione e l’esaltazione della bella vita, giocando con rocce, conchiglie, fiori e foglie come elementi decorativi.
Il rococò riesce ad affermarsi con successo in quasi ogni aspetto del mondo artistico e culturale dell’epoca, influenzando le opere dagli artigiani francesi dal 1720 al 1755-60 circa.

Dal 1730 il movimento fu ampliato e accelerato dal lavoro di ornamentisti come Gilles Marie Oppenord e Jules Aurèle Meissonnier, che furono tra i principali progettisti di queste forme più stravaganti.
In particolare si distinse Gaudreaux, un artigiano fedelmente devoto che divenne uno dei principali ebanisti al servizio della Corona.

All’interno di questa cornice lo stile Luigi XV non fa altro che riprendere le caratteristiche del rococò rielaborandole e dando vita a un sottoinsieme con tratti distintivi propri.
Qui il rococò appare infatti come sottomesso e semplificato, dove la durezza e l’agitazione iniziali delle curve sinuose cedono a un ritmo più ampio e tranquillo.

Ci si libera dalle esagerazioni del rocaille per dare spazio a un perfezionato stile Luigi XV che prevede un uso più moderato di linee curve e ornamenti meno fantasiosi.

Stile Luigi XV nell’arredamento

Nel Settecento comincia ad affermarsi l’arte di ospitare le persone privatamente, dando importanza alla comodità e alla praticità: un’abitudine fino ad allora sconosciuta e che porta grossi cambiamenti nel mondo dell’arredamento.
Le stanze vengono ridotte a dimensioni più ragionevoli, mentre i mobili, in stile Luigi XV, diventano più piccoli, più confortevoli e perfettamente adattati alle esigenze umane.

Per gli artigiani, inoltre, diventa facilmente reperibile una grande varietà di legni autoctoni ed esotici che permette all’intarsio pittorico di fiorire e affermarsi.
I soggetti principali sono le decorazioni floreali, ma spesso si dà spazio anche a trofei, paesaggi e rappresentazioni realistiche di utensili domestici.

Il gusto e il carattere con cui i mobili sono realizzati sono quelli tipici della Francia del XVIII secolo, ma il grosso entusiasmo per la lacca orientale porta gli ebanisti a incorporare pannelli importati o copie europee nelle struttura in bronzo.
I mobili vengono firmati con le iniziali degli artigiani ed è quindi comune trovare delle lettere sotto il piano di marmo dei comò, sul telaio di sedie e tavoli o in altre posizioni che non ne compromettono l’aspetto.

I tavoli diventano multifunzionali

Osservando nello specifico gli arredi, si nota un importante miglioramento dei dispositivi meccanici che contribuisce a diffondere con successo i mobili multifunzionali.
Qualche esempio? I tavoli che grazie a complessi dispositivi di bloccaggio diventano toilette, tavoli da scrittura o da cucito.

I tavoli, inoltre, diventano più semplici e leggeri, mantenendo come caratteristica comune le gambe cabriole e manifestando tutte quelle qualità brillanti e versatili che hanno segnato le conquiste degli artigiani parigini dell’età dell’oro.
Di infinita varietà e con una vasta gamma di nomi, questi eleganti tavoli iniziarono a moltiplicarsi dal 1750 circa in poi, vedendo affermarsi in camera da letto i vide-poche (svuota tasche), i serre-bijoux (tavoli portagioielli) e gli chevets (comodini).
Nei boudoir e nei salotti, invece, si impongono i tavolini à ouvrages –  o tavoli da lavoro – chiamati tricoteuses o chiffonnières.

Parlando di scrittoi, il modello più semplice in stile Luigi XV è il grande piano del bureau.
Anche se il fiore all’occhiello è sicuramente rappresentato dal bureau à cylindre, introdotto intorno alla metà del secolo e probabilmente creato da Oeben.
Accanto a questi grandi bureau maschili, sono numerosi anche bureau ad uso femminile, raffinati e impreziositi da delicati intarsi e bronzi, come il bonheur du jour

Come si evolvono sedie, poltrone e divani

Nel design della sedie e delle poltrone Luigi XV ogni elemento sembra fluire, o fondersi l’uno nell’altro senza alcuna sensazione di separazione.
Le strutture modellate della sedia sono spesso migliorate con ricchi intagli floreali, foglie e conchiglie e le poltrone sono rivestite con seta, raso e tessuti stampati.

Le sedie sono leggere e grande attenzione è riservata alla comodità: è infatti importante che ci sia spazio per le forme voluminose di gonne e parrucche in voga in quel periodo.
Il sedile è largo e lo schienale generalmente basso; le gambe e i bracciali hanno forme curve e a esse.
Vengono realizzati diversi modelli di sedia in base alle occasioni d’uso e la sedia Luigi XV più tipica è la bergère, una poltrona ampia, bassa e profonda.

Anche i divani si sviluppano in diverse varianti e la maggior parte di essi sono realizzati per ospitare tre persone.
Tra quelli più in voga troviamo il canapé, la duchesse, caratterizzata dal suo dorso a gondola, e la marquise, che è semplicemente una poltrona ingrandita. 

Particolare di una sedia in stile Luigi XV