Vergine allattante in stucco, XVIII secolo

XVIII secolo
Vergine allattante
Stucco policromo, alt. cm 76

La presente Madonna si figura intenta ad allattare il Bambino, qualificandosi quindi come Virgo lactans. La dolce inclinazione del viso della Vergine, teneramente rivolta al vispo Figlio, genera una convessità ottica che permette di apprezzare l’intera scultura come fosse racchiusa in un ovale. Il sapiente utilizzo della policromia, alternata principalmente in colori caldi e scuri, contribuisce a caratterizzare di profonda espressività la presente scultura.
L’utilizzo dello stucco quale elemento scultoreo ebbe origine antica, registrandosi i primi esempi di tale pratica plastificatrice nei palazzi della Gerico omayyade; recuperato in ambito ellenistico, a Roma lo stucco venne utilizzato principalmente come base per rilievi dipinti, quali è possibile osservare nella Casa della Farnesina e nella Domus Aurea. Tra l’Alto Medioevo e il primo Cinquecento si verificò uno stallo realizzativo, presto colmato dalla diffusa produzione di statue in stucco entro la Roma papalina.
L’impasto veniva realizzato generalmente mediante l’agglomerazione di gesso e marmo tritato finemente, mescolati con calce ed acqua. Successivamente si stendeva sulla superficie uno strato di caseina o colla di pesce per il pigmento pittorico. La decorazione a stucco nella plastica a tutto rilievo, nell’alto rilievo o nelle quadrature a partiture decorative sostanziò così i secoli successivi, spopolando nel XVIII secolo.

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