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EDUARDO SECCI CONTEMPORARY, FIRENZE – FINO AL 14 SETTEMBRE 2019. OTTO ARTISTI INTERNAZIONALI, DALL’EUROPA AGLI STATI UNITI, SI CONFRONTANO SULL’ASTRATTISMO IN PITTURA E SCULTURA E SULLE MODALITÀ NARRATIVE OFFERTE DALL’ARTE CONCETTUALE PER INDAGARE LA REALTÀ.

Riecheggiando nel titolo i Cabinet des curiosités, The Abstract Cabinet rappresenta una scoperta degli aspetti più reconditi della realtà, fra memoria autobiografica e indagine formale. All’interno di un allestimento white cube in armonia con le opere esposte, sono elementi d’unione queste, il minimalismo formale e il ridotto uso del colore. La realtà, che appare quasi un’ossessione, viene celebrata come un feticcio dal totem di Aldo Chaparro, scultura dove pieni e vuoti, linee ortogonali e diagonali, sintetizzano l’essenza del mondo sensibile. Dove si sovrappongono ricordi d’adolescenza e di vita quotidiana, ripresi rispettivamente da Blair Thurman e Katja Strunz; entrambi utilizzano materie riciclati, elementi di oggetti in disuso, e ne ricavano forme sinuose, imprevedibili, metafora di un percorso di vita. Evocano invece l’idea della scultura pittorica i lavori di Michael Staniak, strati d’intonaco sovrapposti e poi colorati, a suggerire misteriosi paesaggi naturali.