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In questo secondo appuntamento di NowInterviews Daniela Campagnola, titolare di Campagnola Restauro, a Verona, ci spiega tutta l’importanza del suo incredibile lavoro e la passione per l’arte che deve esserne il fondamento.

  • NOWARC: Dal suo peculiare punto di vista, quello ancora diverso di chi si occupa del restauro, qual è lo stato del mercato?

DANIELA CAMPAGNOLA: L’evidenza attuale, compreso il momento di difficile che stiamo vivendo, ci propone la fotografia di un mercato dell’arte purtroppo “al rallentatore”. Tuttavia ho riscontrato che la clientela ricerca sempre più opere di grande qualità, estimate e in buone condizioni di conservazione. Il mercato, a mio parere, si sta orientando verso eccellenze, ricercando opere di spessore artistico e certificate che possano costituire un buon investimento.

  • NOWARC: Negli ultimi anni come si divide la sua clientela? L’interesse al restauro è equamente condiviso da commercianti e privati oppure uno dei due prevale?

DC: Parliamo certamente di due mondi diversi, ma entrambi importanti per la nostra attività. Il commerciante d’arte, che sempre più è cresciuto nella conoscenza anche della nostra professione, richiede interventi di manutenzione rispettosi e quelle cure necessarie per la buona presentazione dell’opera. La clientela rappresentata dal collezionista e dal privato desidera, per le proprie opere, cure appropriate, a partire dalla diagnostica conoscitiva e al restauro scientifico, spesso richiedendo una certificazione accompagnatoria del bene.

  • NOWARC: Oltre all’aspetto commerciale, ci spieghi la grande importanza del restauro anche per quanto riguarda la conservazione dei beni culturali

DC: Una premessa è necessaria: chi sceglie questa professione, dal cammino articolato e che viene riconosciuto a livello ministeriale dopo anni di formazione ed esperienza, è animato dalla passione per l’arte. Senza questo spirito non riuscirebbe ad affrontare casi complessi e sfide quotidiane perché ogni caso è a se stante. Il restauro, la sua filosofia e la sua tecnica scientifica sono importanti perché costituiscono lo strumento che permette ad un bene artistico di continuare a vivere e tramandarsi nella storia. Il restauro di un’opera è anche l’occasione per studiare la tecnica pittorica e scoprire i segreti dell’artista ….

  • NOWARC: Nel suo studio siete specializzati su una categoria particolare di opere o abbracciate varie tipologie e periodi?

DC: L’esperienza maturata in 35 anni di attività ci permette di affrontare casistiche di varia tipologia a partire da opere molto antiche come tavole e sculture lignee, fino ad arrivare a opere polimateriche contemporanee. L’ecclettismo delle tipologie accresce ancora oggi la curiosità e, insieme, la conoscenza: questo per soddisfare le esigenze della nostra clientela a 360°.

  • NOWARC: Quali sono stati le più grandi evoluzioni, nel suo campo, per quanto riguarda tecniche e tipi di interventi?

DC: Nel corso del tempo è cresciuto sempre più l’aspetto diagnostico e l’approccio scientifico, anche se non è mai venuto meno l’aspetto di sensibilità e artigianalità che la professione richiede. L’aiuto della tecnologia è arrivata con lo sviluppo di ausili visivi e di controllo e con tecniche alternative di consolidamento dei supporti. Sempre più si stanno attuando operazioni di minimo intervento mantenendo i dipinti in prima tela e risarcendo lacerazioni con collegamenti invisibili. Le tecniche di restauro si sono declinate su metodologie più delicate e rispettose anche nell’uso della gamma di solventi più rispettosi per l’opera, per l’operatore e per l’ambiente.

  • NOWARC: Opere di periodi completamente diversi necessitano di interventi altrettanto diversi, oppure antico e contemporaneo in alcuni casi si “incontrano”?

DC: Direi che i due mondi dialogano ma non sono curati allo stesso modo: il mondo del contemporaneo richiede studi e aggiornamenti specifici, spesso è necessario interpellare anche l’artista per carpire un suo segreto esecutivo. Nel mondo dell’arte contemporanea i prodotti d’uso e la filosofia di intervento possono cambiare per periodo, artista, situazione specifica ; è obbligatorio avere un ventaglio di conoscenze diversificate che si apprendono anche con i corsi specialistici di aggiornamento ma che a volte non bastano, e allora si entra nel campo della “sperimentazione”…..

  • NOWARC: Esiste un’opera che ha restaurato che è stata particolarmente significativa per lei e per il suo lavoro, o la cui storia è particolarmente affascinante?

DC: Se penso a un intervento importante e sempre presente nel mio ricordo , per ragioni professionali e per gli esiti maturati, è sicuramente il restauro degli affreschi della Basilica di Santa Chiara ad Assisi, dopo l’evento sismico del 1997. In quell’occasione ho sperimentato a pieno l’importanza delle sinergie professionali ed apprezzato quel lavoro di squadra fatto con il cuore e con le mani allo scopo di salvare un bene prezioso per il mondo intero.

Per quanto riguarda le opere mobili, i numerosi dipinti restaurati per chiese, musei, antiquari e collezionisti rappresentano ciascuno un’esperienza positiva ed unica.

  • NOWARC: Pensa che, anche in seguito a ciò che è avvenuto negli ultimi mesi, il suo lavoro e settore debbano pensare ad un qualche tipo di cambiamento per adattarsi ad un futuro che sarà, forse, diverso?

DC: A livello generale il futuro si rivela sicuramente incerto ma la ricerca della Bellezza e l’amor per l’arte, sono prerogative che vanno oltre qualsiasi considerazione di mercato. Penso e spero che questa stasi obbligata, che indubbiamente ha danneggiato anche il settore del mercato e della salvaguardia dell’arte, abbia portato a delle riflessioni anche sull’importanza del mantenimento delle proprie collezioni, nel privato e nel pubblico, l’importanza della salvaguardia del nostro patrimonio storico-artistico. Per quanto concerne la gestione organizzativa è ovvio che le norme che regoleranno gli accessi ai laboratori , ai cantieri e gli spostamenti dovranno essere rispettate e per questo abbiamo già ampiamente provveduto. Per il trasporto delle opere ho sperimentato la possibilità di ricevere e consegnare le opere attraverso aziende di spedizione concordando gli oneri relativi con la clientela e gestendo i preventivi di massima tramite mail . Si farà il possibile per mettere in condizione il cliente di affidarsi con fiducia al nostro rinnovato sistema organizzativo, auspicando in un repentino miglioramento e attendendo le prossime mostre di settore.

Daniela Campagnola – Campagnola Restauro