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Una chiacchierata con Roberta Boero, di Lustri – Design Vintage sul Novecento, sul genio di Gio Ponti, sul grande Design italiano che ha indirizzato e cambiato il mondo dell’arredamento e che ancora oggi fa parte delle abitazioni e dell’immaginario della gente. Quando cambiano le cose, cambiano le case!

  • NOWARC: Iniziamo con una domanda che rivolgiamo all’inizio di ogni intervista, dal suo punto di vista, qual è il trend del mercato in questo momento?

ROBERTA BOERO: Un evento epocale come quello che stiamo vivendo, ha ridefinito o meglio sospeso tutte le attività, i progetti e le iniziative programmate da tempo, in una stagione, la primavera, che vede il mercato italiano ed internazionale nel pieno di eventi, mostre e fiere specializzate. Ha imposto a tutti tempi per fermarsi e riflettere sul futuro della propria attività.

Personalmente credo che l’esperienza che tutti abbiamo provato possa modificare la percezione dell’ambiente in cui viviamo, la casa in primo luogo: se prima la nostra abitazione poteva essere vissuta come un luogo di transito o sosta tra i mille impegni che ci portavano fuori da essa, diventa ora spazio fondamentale del vivere e per tanti anche del lavorare.

Una casa quindi nella quale oltre al necessario trovino posto il comfort e la bellezza, oggetti evocativi dai colori sensoriali, materiali naturali come il legno, il bambù, anche piccoli complementi, un portariviste vintage o uno specchio anni ’70, possono conferire un nuovo fascino al nostro spazio abitativo. Per questo sono piuttosto ottimista riguardo la ripresa del mercato. Il periodo e le incognite sul futuro sono innegabili ma è anche vero che il nostro paese ha da sempre una vocazione per l’antiquariato e per il  bello.

Il nostro patrimonio artistico, le aziende manifatturiere storiche, innovativi e geniali designers che il mondo ci invidia, sono con noi, il nostro mestiere è rendere accessibile a un pubblico sempre più ampio queste eccellenze.

  • NOWARC: Ci sono delle categorie o periodi in cui si è specializzata e, se si, quali sono le ragioni che l’hanno spinta in questa direzione?

RB: Siamo specializzati nel Modernariato di Design prevalentemente italiano.
La nostra peculiarità è proporre ai clienti una visione d’insieme di tutto ciò che questa innovativa stagione ha prodotto.
Quindi non solo arredi ma sedute, illuminazione, complementi d’arredo sia da interno che da esterno, inoltre servizi da tavola e accessori che vanno a completare con eleganza tutti gli ambienti della casa. Tra i nostri clienti serviamo di frequente anche negozi, showroom e studi professionali, attività che necessitano di atmosfere accoglienti, raffinate e di tendenza.

Fin dall’inizio della nostra attività siamo stati attratti dal Novecento con le sue maggiori correnti artistiche ed in particolare dalla produzione tra il 1920 ed il 1940; è stata quindi un’evoluzione naturale, con il trascorrere del tempo, l’ampliamento del periodo di interesse agli anni ’50 e fino a tutti gli anni ’70.

  • NOWARC: Secondo lei quali sono le motivazioni che hanno portato al grande ritorno che il Modernariato ha vissuto negli ultimi anni?

RB: Il Modernariato, con le sue varie anime, racchiude un secolo di rivoluzione e innovazione nel settore dell’arredamento.

I migliori designer e la produzione industriale hanno permesso la creazione di arredi e complementi di qualità, stile e fascino a prezzi accessibili e tutt’ora questo fa si che sul mercato si possa acquistare ad esempio un bel mobile di un noto design a meno di 3.000 €.
Anche gli spazi delle nostre case sono cambiati; il Modernariato già in origine era progettato per nuove costruzioni e nuove soluzioni abitative.

Ma non è tutto qui. Quello che chiamiamo Modernariato, in tutte le sue declinazioni, dà la possibilità di creare un arredo unico, personale, dove stili diversi convivono e trovano nuova vita.

  • NOWARC: Esiste una preferenza agli occhi dei clienti, tra il Design Novecento Italiano e quello estero? Se si, quali sono le differenze che fanno preferire il Modernariato italiano?

RB: Il design italiano del Novecento ha un ruolo di primo piano sul mercato globale; buyers provenienti da tutta Europa, Stati Uniti, Russia, sono grandi estimatori del nostro design, profondi conoscitori dei principali autori, nei vari campi delle arti applicate.

Naturalmente il design italiano si confronta con altre scuole, alle volte ne ricalca gli stilemi, ma grazie alla cura nei dettagli, alle sapienti lavorazioni artigianali, alle perfette proporzioni e non ultima la fantasia (pensiamo per esempio alla produzione di Piero Fornasetti) il gusto italiano spesso risulta vincente.

  • NOWARC: Quali sono, a suo parere, gli esponenti maggiori del Design italiano del XX secolo e qual è stato il loro impatto?

RB: Sono tanti gli esponenti che, con le loro opere, hanno rinnovato lo stile tra gli anni ’50/’70. Se dovessimo scegliere una figura che rappresenta un riferimento in tutti i campi, non possiamo non citare l’architetto Gio Ponti, che fin dagli anni ’20 ha mostrato un talento straordinario e poliedrico: da direttore della storica manifattura Richard Ginori, ha saputo creare, partendo dalla produzione classica, un nuovo stile fresco, intrigante e ancora oggi di una modernità assoluta. Negli anni a seguire ha ampliato i suoi campi d’azione, ha disegnato vetri, lampade, sedie, perfino interni di transatlantici, interi palazzi e grattacieli.

La sua geniale figura ha creato la nuova visione di un ruolo, quelle del designer, architetto, non più relegato a settori scontati o a canoni di bellezza fissi. Visione che ha successivamente ispirato i maggiori esponenti del design italiano della seconda metà del Novecento.

  • NOWARC: Qual è la visione della clientela “giovane”, delle nuove generazioni che si affacciano al mondo dell’arredamento, nei confronti del Modernariato?

RB: La clientela giovane (comprendiamo una fascia d’età che va dai 30 ai 50 anni) è sicuramente la più interessata al modernariato di design, riconoscendo in esso la forte versatilità, che non ne pregiudica però l’aspetto funzionale. Piace l’estetica, pulita da inutili manierismi ma attenta ai dettagli, l’utilizzo di materiali spesso pregiati, la possibilità di attingere dai 30 anni che racchiudono uno stile facile da fare proprio, che rispecchi non solo le esigenze di arredare ma il gusto e la propria personalità.

  • NOWARC: Qual è il suo arredamento ideale, come comporrebbe la sua “casa dei sogni”?

RB: Per me la casa ideale è la casa che si trasforma con noi.
Il nostro viaggio ci arricchisce costantemente di esperienze, ricordi e emozioni nuove, così credo dovrebbe essere per ciò che ci circonda. Di conseguenza l’arredo, i colori alle pareti, i complementi, non sono mai statici o appartenenti ad unico stile, ma mutano come i nostri gusti e le nostre esigenze.

Guanti bianchi (3)

  • NOWARC: Per concludere, dopo la riflessione iniziale sul presente, un’altra domanda che di proposito facciamo spesso nelle interviste. Cosa dovrà necessariamente cambiare in futuro nel suo lavoro e quali aspetti andranno invece salvaguardati assolutamente?

RB: La crisi dovuta alla pandemia ha evidenziato le criticità di un settore che negli anni scorsi non ha mostrato particolare interesse alle innovazioni che la tecnologia ora permette. Si è continuato a preferire un sistema collaudato di vendita diretta in galleria o alle mostre di mercato. Certamente il contatto diretto con il cliente rimane fondamentale, permette di andare oltre alla vendita di un pezzo, è possibile instaurare un rapporto professionale di fiducia, di riferimento e consulenza.

Eppure l’inimmaginabile è accaduto, chiuse le attività, rimandate o sospese le fiere e le mostre. Ogni professionista del settore ha dovuto confrontarsi con inediti scenari.
Credo che il supporto che la tecnologia può offrire, specialmente in questo settore, sia la soluzione, non solo temporanea.
Creando canali di vendita estesi ad un pubblico più vasto ed internazionale oltre che italiano. E questo vale per le singole attività, ma è auspicabile che l’intero comparto faccia sistema e che in “rete” possano andare anche mostre ed eventi.

Roberta Boero – Lustri – Design Vintage